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Stampa, La.

Quotidiano politico italiano. Fondato a Torino nel 1867 col nome di “Gazzetta piemontese” da V. Bersezio, assunse la denominazione attuale nel 1895, allorché fu acquistato da L. Roux. Ceduto da questi nel 1900 ad A. Frassati, che l'anno seguente ne divenne direttore, la S. si assestò su posizioni liberali, sostenendo la linea politica di G. Giolitti sia in occasione della guerra di Libia sia all'epoca della polemica sull'intervento italiano nella prima guerra mondiale. Nel 1921 la direzione passò a M. Prati e da questi a V. Bazzanti prima e a L. Salvatorelli poi; con l'avvento del Fascismo il quotidiano, acquistato dalla famiglia Agnelli, fu pesantemente condizionato dalle direttive del regime, alle quali non sfuggì nessuno dei direttori che si succedettero fino al 1945 (A. Torre, C. Malaparte, A. Turati, A. Signoretti, C. Pettinato). Dopo un breve periodo di sospensione delle pubblicazioni successivo alla Liberazione, la S. tornò in possesso di Frassati, uscendo col nome di “La nuova Stampa” (che conservò fino al 1959). Di nuovo agli Agnelli nel 1946, il giornale, che dal 1947 si era arricchito dell'edizione pomeridiana “Stampa sera”, assunse un orientamento moderato e filogovernativo sotto la lunga direzione di G. De Benedetti (1948-68), che fece della S. il secondo quotidiano italiano per copie vendute. Dopo De Benedetti, si alternarono alla direzione A. Ronchey (1968-73), A. Levi (1973-78), G. Fattori (1978-86), G. Scardocchia (1986-90), P. Mieli (1990-92), E. Mauro (1992-96), C. Rossella (1996-98), M. Sorgi (1998-2005), G. Anselmi (dal 2005); collaboratori di rilievo furono, invece, V. Gorresio, C. Casalegno, A. Galante Garrone, L. Firpo, N. Bobbio, G. Pansa. Alla sospensione della pubblicazione di “Stampa Sera” (1992), fecero da contraltare il consolidamento del successo degli inserti “Tuttolibri” (sorto come settimanale nel 1975, inserto dal 1980), “Tuttoscienze” (1981), "Tuttosoldi" "Tuttoaffari" (1999) e la creazione del supplemento “Specchio” (1995).